top of page
GTC-scritta.png

Gli articoli di Apertura 

di Silvano

Presentazione 2022

a cura di Silvano Papi

abtennis_logo_1.png

Benvenuti al Genazzano Tennis Camp 2022.

Come ogni anno, con l’approssimarsi delle settimane del tennis camp, provo a scrivere alcune considerazioni su quello che accade intorno a noi, in particolare nello sport, e più in generale nel mondo, visto ciò che è successo in questi ultimi 2 anni.

Provo inoltre a ragionare sui possibili motivi di crescita che offre l’esperienza estiva di Genazzano. Negli anni passati vi erano racconti, aneddoti divertenti, episodi grotteschi, con lo scopo di raccontare le nostre giornate, provando a comprendere i rapporti complessi tra le persone e la bellezza delle opposte emozioni.

Genitori/figli ad esempio, allenatore/atleta, oppure giovane/vecchio. E per quanto riguarda le emozioni: dolore/gioia – tristezza/allegria – sconfitta/vittoria – infelicità/felicità.

A questo proposito e come esempio posso affermare con certezza che i ragazzi ritengono e hanno sempre ritenuto che la ricerca della felicità sia la loro priorità, del resto anche noi “vecchi” lo pensiamo, ma loro ricercano lo status di ESSERE FELICE mentre Noi sappiamo che la felicità è poco più di un miraggio, qualcosa a cui tendere, il tentativo di sfuggire all’incertezza che comunque è il presupposto stesso di qualsiasi immagine della felicità. Nel 2020 scrissi questa frase:

 

Noi siamo convinti che una felicità “autentica e totale” rimane sempre e costantemente a una certa distanza: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso. 

 

E allora proprio per questo accettiamo la dialettica umana dei sentimenti. La gioia esiste perché abbiamo provato il dolore. La felicità perché abbiamo anche sofferto. La soddisfazione perché abbiamo dovuto lottare. E’ bella la primavera a causa dell’inverno. Tutto è dinamico e dialettico persino la vita e la morte, più ci sforziamo di esorcizzare o addirittura di rimuovere la seconda più si perdono i contorni e il significato della prima.

 

Mi scuserete se sto divagando troppo da una presentazione di un centro estivo di tennis per ragazzi, ma quest’anno faccio fatica a non parlare di argomenti che non abbiano uno spessore esistenziale.  Nel febbraio 2020 iniziavo la presentazione accennando ai casi di una strana pandemia che colpiva la lontana città di Whuan in Cina e di uno scaltro imprenditore italiano che in 2/3 giorni produsse più 2 milioni di mascherine. Sono seguiti 2 anni di silenzio o meglio di bollettini quotidiani sulla diffusione planetaria del virus. Ancora non possiamo minimamente valutare le conseguenze psicologiche, morali, economiche… e ecco che un altro fatto tipicamente umano ovvero la volontà di potenza e di dominio misti al bisogno onnipotente di distruggere, ci ricorda violentemente che la pace e la prosperità sono equilibri dinamici e non garantiti, un po' il discorso di prima della felicità.

 

E tutto questo che c’entra con GenazzanoTennisCamp? Principi e valori!

  • Nel nostro centro ci sono le regole e sono per tutti. Compresi i maestri.

  • Si mangia secondo principi nutrizionali e agli orari stabiliti

  • Si va a letto alle 22.00 perché la sveglia è alle 7.00

  • Si arriva in orario a tavola e agli allenamenti

  • Le docce sono obbligatorie

  • Il rispetto reciproco è dovuto

  • Consideriamo inaccettabili qualsiasi forma di violenza e di prevaricazione

  • Tutti assieme si collabora alla pulizia del centro

  • Esiste la corvè!

  • Non si usano tablet o cellulari (se non nei pochi momenti consentiti). Riguardo a questo mi piace sottolineare che dopo alcune proteste iniziali accettano volentieri il “distacco” dal loro “sé” virtuale e preferiscono comunicare fisicamente e giocare.

 

Grazie a questa nuova esperienza di vita, nei giorni di Genazzano, hanno la possibilità di scoprire che maneggiare computer e rimanere ore di fronte allo schermo di vetro non procura gioia, che controllare compulsivamente se ci sono messaggi e che qualcuno forse in luoghi remoti ci vuole o ha bisogno di noi, non ci aiuta a fronteggiare i momenti di solitudine, potrebbero anche verificare che la solitudine non è così spaventosa, e che là fuori è pieno di amici. Infine magari il martedì o il mercoledì voi genitori ci chiamerete chiedendoci che fine ha fatto vostro figlio dal momento che non chiama mai.

 

– Scusate non ho avuto tempo! – saranno le risposte più frequenti. – Il cellulare era scarico – Ci siamo sentiti già l’altro ieri! – Non ho mai tempo! -

 

Da una parte ne sarete felici, dall’altra una piccola delusione vi sta avvisando del loro prossimo inevitabile e fantastico cambiamento.

Buon Genazzano a Tutti

Silvano

bottom of page